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Gruppo “Salviamo la NOSTRA Economia” ha raggiunto 2000 Followers
E’ partita in sordina l’iniziativa di riunire, in un gruppo di confronto e reciproco apporto di idee e iniziative, gli “attori” dell’economia quotidiana, sia quali produttori di beni e servizi e sia quali consumatori: molto vivo l’interesse suscitato e le adesioni pervenute in così pochi giorni. Nato come una spontanea reazione all’invisibile ed ancora non conosciuto nemico che ha aggredito le nostre comunità e alle negative conseguenze che porta in campo economico, nel gruppo è maturata la consapevolezza che è necessario essere pronti per il dopo, quando si cercherà di entrare in una nuova normalità di vita e di relazioni, partendo dal presupposto che qualsiasi crisi, anche la più devastante anche in termine di vite umane, costituisce un momento di scelte, di nuove possibilità, di tentare di porre nuove basi sociali e interpersonali. L’evento della pandemia è globale e sta mettendo in forte discussione quelli che sino ad oggi sono stati i “principi” seguiti negli ultimi decenni nel campo economico-politico: una esasperata “Mondializzazione dei fattori produttivi” e il privilegio dato alla “Finanza di speculazione” con l’illusione che possa – da se stessa – creare nuova e diffusa ricchezza globale: già da tempo abbiamo colto che non è proprio così! Cosa si propone il gruppo “Salviamo la NOSTRA Economia”? Desidera, inizialmente, favorire l’incontro delle varie categorie di protagonisti del mercato: cioè tutte le sue componenti, poiché ciascuno è allo stesso tempo “produttore” di lavoro e “consumatore” di beni e servizi; da queste interrelazioni potrà nascere una diretta conoscenza delle reciproche idee e dei reciproci bisogni. L’incombenza sanitaria ci ha ricordato che ci si salva soltanto se ciascuno di noi “concorre” ad un obiettivo comune: così dovrà essere anche in campo economico con l’ideazione e la realizzazione di “reti “che agiscano secondo i principi di cooperazione, complementarità e sussidiarietà per favorire la creazione di vera ricchezza e non per il solo “trasferimento” di quella esistente. Già da tempo, in campo accademico, il concetto di RICCHEZZA non è più considerato l’unico parametro di misurazione del benessere di un Paese, dovendosi affiancare a questo ben altri parametri di valutazione di un sistema economico costantemente mutevole.